venerdì 24 maggio 2013

Ruled by Secrecy - Butterflies And Hurricane

Butterflies And Hurricane

-De Noir, vuoi un triclinio?-
-No, grazie. Tanto stavo solo riposando un attimo!-
Un attimo?
Lucas era entrato in classe, sedendosi tra Aidan e me e, dopo essersi piazzato un paio di Ray-Ban scuri sugli occhi, aveva allegramente dormito per tutta la lezione di francese.
Non che gli servisse poi, negli anni i genitori di Aidan avevano pagato a Lucas e me tutti i migliori insegnanti privati e tutti i corsi che desideravamo.
Di conseguenza una lezione persa non avrebbe peggiorato la sua conoscenza già perfetta della lingua: in effetti, non riuscivo a capire l’ostinazione di Lucas a farci partecipare a ogni singolo corso, lezione o approfondimento proposto dalla scuola.
Aidan al contrario subiva tutto con un’indifferenza che avrebbe fatto impazzire un martire.
Non che il mio migliore amico non avesse interessi, semplicemente non voleva dare soddisfazioni di sorta ai suoi genitori: la morte di sua sorella era e sarebbe stato sempre un ostacolo tra loro.
Per quanto riguardava me, invece, si trattava di pura gratitudine: sarebbe stato molto ingiusto da parte mia se non avessi ricambiato la cortesia dei signori Hainsworth con voti belli almeno quanto quelli di Lucas.
E i suoi voti raggiungevano sempre la perfezione, e senza sforzo apparente!

-Giusto per tua futura informazione, costringimi a seguire una lezione dove passi il tempo a dormire e credo proprio che dovrò pubblicare il tuo preziosissimo diario segreto!-
Lo sguardo sconvolto di Lucas probabilmente era gemello del mio.
-Fratello, devi proprio migliorare nelle minacce. E da quando io avrei un diario segreto? Chi dovrei essere? Una ragazzina di quattordici anni?-
Dormire durante le lezioni faceva bene a Lucas: non era così logorroico di solito.
-Almeno anche quest’anno è finito, e domani saremo su un treno diretto a Dreyful.-
-Ben uscito dal letargo Zac, è la prima volta che sento la tua voce oggi!-
-Questo perché hai dormito per due ore intere!-
Inoltre avevo ragione io, la scuola era finita e ci aspettavano tre mesi di vacanze nella capitale.
Tre mesi in cui Aidan avrebbe potuto rilassarsi lontano dal giogo oppressivo dei genitori, tre mesi in cui De Noir non avrebbe dovuto primeggiare a tutti i costi, tre mesi in cui non avrei dovuto  gustare il sapore amaro della carità altrui.

-Scusa!-
Una ragazza bionda, dagli occhi dorati, mi era letteralmente caduta addosso dopo aver perso l’equilibrio a causa della velocità del treno.
L’ho già vista
-Fratello, tutte a te le fortune!-
Spintonai Aidan, che stava con tutta tranquillità ammirando la figura sinuosa della bionda ormai già lontano.
-Non mi piacciono bionde, lo sai!-
-E fai male!-
Lucas aveva una vera e propria ossessione per le persone bionde, maschi o femmine che fossero. Il che a volte mi inquietava, tutti gli Hainsworth erano biondi da generazioni.
Ma non avrebbe mai fatto una cosa del genere,no? Non alla famiglia che lo aveva accolto con così tanta generosità.
-Però quella era davvero bella.-
-L’abbiamo già incontrata?-
-Era un’affermazione o una domanda?-
-A me sembra di averla già vista!-
-Ne siete sicuri? E dove?-
-Scusa la carrozza mensa?-
Doveva essere una maledizione.
Una ragazza, bionda anche lei, con un delizioso accento spagnolo e degli splendidi occhi acquamarina, si era avvicinata a noi, interrompendo una discussione che non ci avrebbe portati da nessuna parte.
-Tre carrozze dopo di questa, da quella parte!-
-Grazie! Ah, sei proprio uguale a tua sorella sai?-
Per fortuna che se ne era già andata perché la faccia stupita di Lucas avrebbe potuto benissimo essere definita sconvolta.
Era orfano e, con l’eccezione di Aidan e forse anche mia, non aveva parenti.
-Si sarà sbagliata.-
-Un errore dai, non ti ha neanche mai visto.-
Era quasi comico il modo in cui Aidan e io tentavamo di rassicurarlo, ma per Lucas l’esistenza di un membro della sua famiglia probabilmente avrebbe significato la fine di tutto, la certezza di un abbandono.
Era quasi divertente che fossi io a fare certi pensieri.
-Probabilmente avete ragione.-

Dopo quella strana “rivelazione”  il mio amico era stato con lo sguardo fisso all’ingresso della carrozza nell’attesa che tornasse la bionda.
Non era un comportamento molto sano, ecco.
Quindi quando la ragazza tornò, insieme a un ragazzo moro, un gemito solidale si alzò sia da Aidan sia da parte mia.
-Scusa posso parlarti un attimo?-
-Ti aspetto ai nostri posti Shay.-
Lei si sedette nell’ultimo posto libero, proprio accanto a Lucas, guardandolo con curiosità e diffidenza.
-Ti aspetti chissà quale ricompensa per una semplice informazione?-
E quale ricompensa vorresti offrirgli? O quale vorresti che ti domandasse lui?
-Hai detto che mia sorella mi assomiglia.-
-Esatto, sai..capelli neri, occhi verdi. Magra da far paura, però!-
-Non ho nessuna sorella.-
-Errore mio, allora.-
Ti aspetti davvero che lui ti lasci andare via così?
-Mi assomiglia tanto quella ragazza?-
-Senti, se non mi credi vai a controllare tu! È nella cabina dopo di questa!-
La guardai allontanarsi infastidita, cercando di trovare un modo per impedire a Lucas di distruggersi da solo.
Impossibile vero?
Era già scattato nella direzione indicata da Shay, sordo ai richiami miei o di Aidan, bloccandosi di scatto proprio a metà carrozza.
Una ragazza dai corti capelli neri e gli occhi verdi, stupiti, quasi increduli, era ferma davanti a lui; dietro di lei la bionda che mi era caduta addosso e un’altra ragazza dai cupi capelli rossi e i medesimi occhi dorati della prima che sembravano aver appena visto un fantasma.
Oh cazzo!
Ecco dove l’avevo già vista, aveva gli stessi lineamenti di Lucas!

Nessun commento:

Posta un commento