giovedì 26 luglio 2012

From Best Friend To Boyfriend

Fratellini, vi capitano mai momenti in cui vi sentite totalmente fuori controllo?
Tutti ripetono che è praticamente impossibile che due migliori amici possano evolvere il loro sentimento.
Bisogna, infatti, superare prima di tutto l’imbarazzo del passaggio da “migliore amico” a “fidanzato” e l’imbarazzo di doverlo rivelare al resto del mondo, che già lo sospettava.
Inoltre, come esempi, mettono in risalto il fatto che tra due amici non sempre il romanticismo è all’ordine del giorno, che non si possono porre basi stabili per una relazione stando ad amoreggiare dopo la scuola.
Inizierete a non capire più l’altro, che prima conoscevate così bene, e potrete anche litigare sulle vostre precedenti abitudini, non riuscendo a capire cosa sia cambiato dall’oggi al domani.
Ma se voi siete così fortunati da riuscire a superare gli ostacoli e le maldicenze del prossimo, allora fratellini, tirate fuori gli artigli e combattete per il vostro amore: dopotutto è del vostro migliore amico che stiamo parlando, merita un po’ di rispetto.
E, un consiglio, armatevi di pazienza e di buoni amici in comune: saranno sicuramente utili.

lunedì 23 luglio 2012

The Cohabitation

La convivenza.
Fratellini, questa è una delle più importanti conquiste che il progresso del XXI° ci ha permesso di raggiungere.
D’altro canto, come si può capire se la persona con cui desidereresti  metter su famiglia è realmente quella giusta?
L’amore nasconde qualsiasi difetto, difetto che assume dimensioni strasferiche nel momento in cui si decide di vivere insieme.
Per non parlare dei litigi: la casa è troppo piccola, hai troppi impegni, tua madre è troppo invadente.
Naturalmente, se fosse “vero amore” tali banalità verrebbero immediatamente tralasciate.
In caso contrario..Dio salvi la Regina e chiunque oserà schierarsi per una delle due fazioni.
Un tempo, invece, ci si sposava, si scoprivano i difetti e si imparava un’arte ormai sconosciuta: la sopportazione. O mediazione, che dir si voglia.
Si imparava a convivere con il carattere dell’altro, si ingoiavano un paio di rospi, questo sì, ma si riuscivano ad ottenere un paio di vendette e tante, tante vittorie.
E, alla fine, si riusciva a capire che il “vero amore” non piove dal cielo per grazia ricevuta, ma che bisogna coltivarlo un po’ ogni giorno.
Detto questo fratellini, se proprio non siete capaci di portar pazienza, allora sì, la convivenza fa per voi.

giovedì 19 luglio 2012

Not a Foregone Conclusion

Ero in un locale ieri sera, fratellini, insieme ad una mia amica quando, nostro malgrado, ci siamo ritrovate testimoni di una delle scene più imbarazzanti della nostra vita.
Un ragazzo era ad un tavolino insieme a una bella ragazza e, spero almeno avesse bevuto, si stava lamentando dell’abbigliamento e del comportamento, indugiando parecchio in zona scollatura, di una ragazza seduta ad un altro tavolino.
La sua accompagnatrice lo ascoltava, evidentemente sempre più scocciata, ma a quanto pare lui oltre che ubriaco era anche cieco, fino a che non gli ha versato l’intero drink addosso.
Una scena simile pensavo di poterla ammirare solo nei film!
Per concludere in bellezza, dopo averlo (finalmente, i toni di lui erano sempre più alti) zittito, lei gli ha sibilato che la ragazza, che lui ufficialmente stava criticando e ufficiosamente ammirando, era sua sorella e, per di più, minorenne.
Poi se ne è andata, con la sorella, lasciandogli il conto da pagare.
Fratellini, permettetemi un consiglio: prima di criticare o fare apprezzamenti troppo espliciti, siate assolutamente certi di evitare di fare figure che potreste rimpiangere per tutta la vita.
Chissà, magari se il ragazzo fosse rimasto in silenzio avrebbe trascorso un fine serata “leggermente” diverso!

mercoledì 18 luglio 2012

Don't Say I Love You

Gli uomini non sanno prendere decisioni e, quando (malauguratamente) questo accade assumono un atteggiamento da primadonna melodrammatica.
Cari fratellini miei, un piccolo consiglio: per quanto nella vostra vita vi abbiano ripetuto che le parole “ti amo” siano da considerarsi come una misteriosa chiave magica capace di aprire tutte le porte, ci sono alcuni momenti nei quali sarebbe meglio evitare.
Non si dice “ti amo” due giorni dopo essersi messi insieme a una ragazza, specialmente per telefono: la poverina inizierà a considerare quella frase come un banale saluto.
Non si dice “ti amo” mentre si sta implorando una ragazza: vi metterete semplicemente in ridicolo.
Non si dice “ti amo”, soprattutto se è la prima volta che lo dite a quella determinata persona, durante un orgasmo: in quel caso non verrà considerato, o al massimo sembrerà semplicemente un’esclamazione dovuta alla foga del momento.
In altri casi, e magari con altre persone (esclusa la sottoscritta), tale frase è consigliabile e sì, se la ragazza è particolarmente impressionabile, probabilmente otterrete ciò che avete desiderato.
Dunque utilizzatela saggiamente che un ragazzo appiccicoso e melenso, al giorno d’oggi, è sempre meno richiesto.

martedì 17 luglio 2012

Coming Out of the Middle Age

Mi domando se le persone che si dilettano ad insultare gratuitamente gusti, passioni o credenze altrui non desiderino solamente porsi al riparo dalla possibilità che tali insulti si ritorcano contro.
Intendiamoci, credevo fossimo usciti dal Medioevo!
È mai possibile che, nonostante tutto quello che la storia ha insegnato finora, gli esseri umani siano ancora capaci di considerare altre persone inferiori (malate) solo per il fatto di non condividere alcune opinioni?
Questo mi porta a pensare che i suddetti esseri umani siano ignoranti, nel significato letterale di “persone che ignorano”.
Inoltre sono convinta che chi si permette di insultare gli altri, senza sapere nulla, ma basandosi solo su pregiudizi, antichi o recenti che siano, pecca di vigliaccheria: è molto più ammirevole instaurare un confronto pacifico, basato sul dialogo piuttosto che imbottire la propria testa di misere giustificazioni.
Detto  questo, fratellini, non vorrei aver peccato troppo di presunzione ed essermi mostrata troppo pedante: non era mia intenzione elevarmi a giudice dei miei simili.
Sono solo profondamente seccata con chi si è arrogato il diritto di ferire i miei amici.

domenica 15 luglio 2012

Eternal Love and Other Links

Qualcuno ha mai fatto caso alla maggior parte dei links che circolano su Facebook?
Ora, io dico, è bello credere nel vero amore e in tutte quelle storie che mamma e la Disney hanno contribuito a inculcarti nella testa, ma giurarsi amore eterno a 14 anni attraverso i sopracitati link mi sembra esagerato!
Forse è solo il desiderio di mettersi in mostra, il voler mostrare al mondo "io ho il ragazzo e tu no".
O forse sono io ad essere troppo cinica, ma, andiamo, non si può iniziare a pianificare un matrimonio con ancora il latte materno in bocca!
E che dire di tutti coloro che vogliono avvisare il mondo intero del loro cambiamento, della loro crescita e della loro maturazione avvenuta attraverso disagi e fatiche, sempre con l'ausilio del tradimento di qualcuno che reputavano caro.
Mi piacerebbe informarli che, se questa cosiddetta persona, a cui si teneva così tanto, ha deciso che il vostro rapporto non meriti neppure un po' più di attenzione, allora tale persona potrebbe con tutta indifferenza reputare i vostri sfoghi infantili ed inutili e non prestare loro attenzione.
Inoltre vorrei chiedere loro perché, se il rapporto a cui alludono era così stretto e intimo, la fine di questo viene serenamente sbandierato su Facebook?
Inoltre un'altra categoria interessante di questo social network è costituita da chi insulta altri utenti: sono davvero convinti che i loro commenti siano in grado di ferire chi è dall'altra parte dello schermo?
Ammetto di aver fatto anche io i miei errori, ma non vale la pena rovinarsi la giornata a causa di un tale mezzo di comunicazione e di chi non è in grado di utilizzarlo in maniera adeguata.
Quindi, fratellini, imparate a non prendere tutto troppo sul serio e vedrete che vivrete più tranquillamente.

mercoledì 11 luglio 2012

Another boyfriend


Avete presente il momento in cui lasciate un ragazzo e lui non riesce a fare a meno di chiedere se ci sia un altro?
Ecco ora dovreste spiegarmi cosa esattamente i ragazzi vogliono sentirsi rispondere.
Alzi la mano chi non ha mai lasciato un ragazzo solo per il semplice motivo di non amarlo davvero.
Non ci deve essere “un altro” per forza.
E poi, se questo fantomatico “un altro” esistesse il ragazzo dovrebbe sentirsi onorato che lei decida di lasciarlo prima di un tradimento o leso nell’amor proprio?
Non sarebbe più piacevole evitarsi le “pare mentali” su cosa l’altro abbia in più? O forse ci si ridurrebbe a piagnucolanti amebe sempre pronte a chiedersi dove è stato l’errore, e di chi?
Ma quest’ultima domanda non nasce spontanea anche nel caso di un’ipotetica esistenza di “un altro”?
E il ragazzo crederebbe alle parole di quella che ormai è la sua ex, colpevole quindi di avergli spezzato il cuore, se lei negasse, magari anche a ragione? O correrebbe a piangere sulle spalle di amici in comune che potrebbero confermargli il suo timore?
O, forse, l’esistenza di “un altro” è solo uno dei tanti modi per cedere alla ragazza la colpa della fine della relazione, magari anche se di colpe non ce ne sono?

lunedì 9 luglio 2012

Woman

Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che chiede d'essere ascoltata.

[Oriana Fallaci]

martedì 3 luglio 2012

Parody - No Sense

"Nel commissariato l’unico rumore presente era..
No, come inizio è pessimo.
Chiariamoci: come si fa ad iniziare un rapporto con la frase “Nel commissariato l’unico rumore presente era..”?
E che genere di rapporto sarebbe venuto fuori?
C’era la vittima: un grosso, grasso bancario di provincia, habitué di bar e locali di dubbia fama.
Tanto dubbia che persino il commissario li frequentava: sapete per evitare noie.
C’erano gli indiziati: una moglie ossuta, nullafacente e cornuta; un figlio disoccupato, depresso e drogato; un vicino paranoico, schizofrenico e maniaco-compulsivo.
C’erano i moventi: il tradimento, i soldi e i soliti (banali) rancori.
E poi c’era lui: l’inconveniente.
La moglie aveva spinto il banchiere giù dalle scale, ma il grasso l’aveva salvato.
Il figlio lo aveva soffocato, ma il banchiere con la sua possente mole si era liberato – il ragazzo ora si trovava  all’ospedale per le contusioni che involontariamente (?) il padre  gli aveva provocato.
Il vicino aveva aggredito il banchiere mentre usciva da lavoro, ma una manata di saluto (?) sulla schiena gli aveva impedito il fatto.
Il banchiere era stato trovato morto.
Chi aveva ucciso il banchiere?
Dopo il lavoro ( e i tentativi di omicidio) il banchiere si era recato nel solito bar dietro l’angolo, aveva ordinato il solito rum scadente di sempre e si era avvicinato alla solita sciacquetta bionda slavata.
Mentre si apprestava a concludere ciò che in quel momento gli premeva di più aveva avuto un infarto.
A cui era succeduto un secondo. E un terzo.
Eccolo l’inconveniente.
E ora, gentili lettori, spiegatemi come avrei dovuto incominciare questo rapporto."